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01.02.2017
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PA locale e MePa. Istat: cresce l'acquisto di beni e servizi sul mercato elettronico

I dati dell'ultimo rapporto Istat sull'adozione dell'ICT nella PA locale

Negli ultimi anni sempre più enti locali utilizzano il MePa, il Mercato elettronico della PA, per acquistare beni e servizi come i sistemi di votazione elettronica e gli altri strumenti tecnologici indispensabili per la propria attività.

Secondo l'ultimo rapporto dell'Istat dedicato a "Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelle PA locali", ormai gli acquisti avvengono sempre più attraverso piattaforme tecnologiche di e-procurement come il mercato elettronico, utilizzato dal 92,4% delle amministrazioni locali, con un aumento di quasi il 30 per cento rispetto al 2012.

I dati diffusi dall'Istituto di statistica nazionale confermano la crescente importanza acquisita dal Mepa, la piazza virtuale gestita da Consip, per conto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, per negoziare online contratti di fornitura di beni e servizi attraverso l'utilizzo della firma digitale.

L'Eurel Informatica S.p.a., consapevole delle opportunità offerte da tale strumento, è già presente sul Mepa da molti anni. Sempre più clienti, infatti, si affidano a questa piattaforma di e-procurement per acquistare o rinnovare i sistemi informatici, come ha fatto ultimamente il Comune di Como per il rifacimento completo del Sistema Integrato Multimediale presente nell'aula consiliare.

Secondo i dati Istat, infatti, le amministrazioni locali stanno sfruttando sempre di più le nuove tecnologie anche per l'innegabile vantaggio economico e per la riduzione dei costi della PA. Rispetto al 2012, ad esempio, non è solo aumentato l'uso di modalità e-procurement, ma anche quello di piattaforme e-learning (passato dal 12,3% al 34,5%), e di servizi di cloud computing (da 10,5% a 25,7%).

L'indagine condotta dall'Istat per analizzare lo stato di penetrazione della tecnologia nella PA locale, inoltre, ha evidenziato anche che sono sempre più numerosi gli enti che hanno deciso di investire nella creazione di un ufficio specificamente dedicato all'ICT: tutte le Regioni e Province autonome e l'85,5% dei Comuni sopra i 60mila abitanti.

Un segnale importante, che sottolinea come il supporto delle tecnologie digitali sia ormai diventato indispensabile per l'attività delle Pubblica Amministrazione. Un fenomeno che ha interessato non solo gli uffici e l'apparato burocratico della macchina amministrativa ma anche i luoghi dove si svolge il fulcro dell'attività democratica e della partecipazione dei cittadini: i Consigli comunali, provinciali e regionali.

L'automazione dei lavori di aule e assemblee, infatti, anche grazie all'adozione di connessioni a banda larga e di tecnologie mobile, è ormai una realtà consolidata per tutti gli enti locali, dai più grandi i più piccoli.

La rivoluzione digitale in atto, quindi, sta drasticamente modificando anche le modalità di interazione e le relazioni commerciali nella Pubblica Amministrazione offrendo, a chi è capace di coglierle, nuove opportunità di crescita e innovazione.

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